Holistic woman

ThetaHealing: Cos'è e Come Funziona la Tecnica di Guarigione Energetica

Beatrice Lencioni

Il ThetaHealing è una tecnica meditativa e di crescita personale che lavora sulle convinzioni interiori in stato di profondo rilassamento (onde theta). Alcune persone riportano benefici emotivi e relazionali; la letteratura scientifica non ne convalida però l’efficacia clinica. In questa guida spiego cos’è, come si svolge una sessione, pro e contro, e come integrarlo in un percorso di counseling — anche a Torino, in presenza o online.

Perché se ne parla tanto: una premessa onesta

Negli ultimi anni il ThetaHealing è diventato popolare perché promette un lavoro mirato sulle credenze limitanti, quelle frasi interiori che ci frenano: “non sono abbastanza”, “non merito”, “fallirò”. La pratica nasce negli anni ’90 dall’esperienza di Vianna Stibal e si fonda su uno stato meditativo profondo (onde cerebrali theta, 4–7 Hz) in cui è più facile accedere al subconscio e riformulare schemi interni.
Come counselor, lo osservo così: il valore di questo approccio non sta in una bacchetta magica, ma nel creare uno spazio di ascolto profondo dove mente e corpo si allentano, e le parole che ci raccontiamo ogni giorno possono finalmente cambiare tono.


Cos’è il ThetaHealing (in parole semplici)

Il ThetaHealing è una tecnica di meditazione guidata che invita praticante e cliente a entrare in uno stato di rilassamento profondo. Da lì si lavora — con dialogo e visualizzazioni — su convinzioni radicate per sostituirle con pensieri più funzionali.
Non è una terapia medica, non diagnostica, non sostituisce cure o percorsi psicoterapeutici. È un metodo complementare di crescita personale e spirituale, da avvicinare con curiosità ma anche con buon senso.


Onde cerebrali theta: a cosa servono davvero

Le onde theta sono tipiche della meditazione profonda e di alcune fasi del sonno. Nel quotidiano sperimentiamo micromomenti theta quando “andiamo in pilota automatico” (es. mentre camminiamo assorti). Nel ThetaHealing cerchiamo volontariamente quello stato per rendere la mente più ricettiva a nuove associazioni.
Qui la mia esperienza da counselor: quando un* cliente si rilassa davvero, la difesa razionale si abbassa e il lavoro sulle parole arriva più in profondità. Questo non prova nulla a livello clinico, ma facilita un processo di consapevolezza e cambiamento.


Come funziona una sessione tipo di ThetaHealing

  1. Accoglienza e obiettivo. Definiamo insieme cosa desideri cambiare (es. paura del giudizio, fatica a fidarti, autosabotaggio).
  2. Induzione meditativa. Con respiro e visualizzazione accompagno allo stato theta: spalle che scendono, mascella morbida, pensieri più lenti.
  3. Indagine delle convinzioni. Attraverso domande gentili (“quando hai iniziato a sentirti così?”) emergono frasi-radice.
  4. Riprogrammazione (sostituzione linguistica ed emotiva). Lavoriamo su immagini/affermazioni alternative sentite, non slogan.
  5. Integrazione. Un piccolo piano pratico: micro-azioni, journaling, respiro consapevole, per portare nella vita ciò che è emerso.

Durata media: 60 minuti. In molti casi, 3–6 incontri permettono di consolidare abitudini nuove; qualcuno preferisce sessioni singole per sblocchi puntuali.


Benefici riportati (e cosa aspettarti davvero)

  • Emotivi/relazionali: più chiarezza sui bisogni, confini più sani, riduzione dell’autocritica, apertura al dialogo.
  • Fisici percepiti: maggiore rilassamento, qualità del sonno, decongestione da stress.
  • Pratici: decisioni più coerenti, meno procrastinazione, senso di auto-efficacia.

Onestà professionale: questi benefici sono soggettivi e non equivalgono a prove cliniche. Il lavoro funziona quando c’è alleanza, costanza e un obiettivo concreto. Se emergono traumi non elaborati, invio a figure cliniche competenti.


Cosa non è il ThetaHealing

  • Non è una cura medica né psicoterapia.
  • Non è una garanzia di risultati immediati.
  • Non è “pensiero positivo”: si lavora su storie interiori con radici biografiche.
  • Non è incompatibile con la scienza: è un percorso esperienziale; se cerchi evidenze cliniche robuste, ad oggi non ci sono.

Critiche e controversie: mettiamole sul tavolo

Molti ricercatori definiscono il ThetaHealing pseudoscientifico per mancanza di studi controllati e replicabili sull’efficacia e sul meccanismo d’azione. Alcuni trovano vaghi concetti come “connessione al Creatore” o “download energetici”. Anche i costi di corsi e certificazioni sono stati criticati.
La mia posizione: io valuto il vissuto del/la cliente e mantengo una cornice etica chiara. Se un approccio meditativo e narrativo aiuta a riformulare convinzioni e a vivere meglio, lo propongo; se servono strumenti clinici, collaboro con altri professionisti.


A chi può essere utile (e quando evitarlo)

Può essere utile se:

  • ti riconosci in convinzioni ricorrenti (“sbaglio sempre”, “non valgo”);
  • vuoi lavorare su relazioni (fiducia, gelosia, paura dell’abbandono);
  • desideri portare gentilezza nella tua voce interiore;
  • ti piace la meditazione e vuoi strutturarla in un percorso.

Meglio evitare o chiedere parere medico/psicologico se:

  • stai attraversando condizioni cliniche acute;
  • cerchi una “cura miracolosa” o vuoi sostituire terapie prescritte;
  • ti spaventa il lavoro introspettivo: partiamo magari da tecniche più leggere e concrete.

Come scegliere un* praticante (checklist utile)

  • Chiarezza etica: niente promesse assolute, rispetto delle cure in atto.
  • Ascolto e misura: la seduta è centrata su di te, non su tecnicismi.
  • Integrazione: disponibilità a collaborare con medico/psicoterapeuta quando serve.
  • Trasparenza su costi e numero di incontri.

Se cerchi un sostegno a Torino o online, puoi partire dalla mia pagina principale e conoscermi meglio:
— Sito: beatricelencioni.it
Colloquio iniziale gratuito: 30–45 minuti per capire se il percorso fa per te: richiedilo qui
— Domande rapide o appuntamenti: contattami


Integrare ThetaHealing e counseling relazionale

Nel mio lavoro unisco ascolto, psicoeducazione gentile e, quando utile, una meditazione guidata in stato di quiete profonda. La parte chiave non è la tecnica in sé, ma ciò che accade tra noi: la relazione come luogo sicuro per riscrivere abitudini di pensiero e di reazione.
Un esempio dal mio studio (riassunto e anonimo): una cliente diceva spesso “se dico no, mi lasciano”. In stato di rilassamento abbiamo incontrato quella frase, vista nascere nell’infanzia, e costruito nuove parole: “posso dire no e restare amata”. Nelle settimane seguenti ha provato piccole azioni: un no al lavoro, un confine chiaro in coppia. La qualità delle relazioni è cambiata prima dentro, poi fuori.


Passi pratici per iniziare (piano in 7 giorni)

  • Giorno 1: scrivi 3 frasi ricorrenti che ti bloccano.
  • Giorno 2: 10 minuti di respiro lento + corpo seduto comodo; nota dove senti la tensione.
  • Giorno 3: scegli una frase e formulane una alternativa che ti suoni vera (non perfetta).
  • Giorno 4: ripeti la frase alternativa dopo 5 minuti di quiete.
  • Giorno 5: micro-azione coerente (es. chiedere chiarimenti, fissare un limite gentile).
  • Giorno 6: journaling: cosa è cambiato nel tono della tua voce interiore?
  • Giorno 7: se senti beneficio, prenota un colloquio per strutturare il lavoro insieme: colloquio gratuito.

Domande degli utenti (FAQ)

Il ThetaHealing guarisce malattie?
No. Non è una cura medica né sostituisce terapie. Può affiancare un percorso di benessere lavorando su stress, convinzioni e scelte quotidiane.

Quante sessioni servono?
Dipende dall’obiettivo: c’è chi sceglie 1–2 sessioni mirate, chi preferisce un percorso di alcune settimane per consolidare nuove abitudini.

Serve credere alla spiritualità?
No. Basta la disponibilità a fermarsi, respirare e osservare con onestà le proprie narrazioni interne.

È pericoloso?
È una pratica dolce e non invasiva. Se emergono vissuti dolorosi, rallentiamo e — quando necessario — collaboriamo con specialisti clinici.

Posso farlo online?
Sì, funziona bene anche online perché il cuore è voce, ascolto e presenza. Se ti fa stare più tranquilla/o, iniziamo con un incontro di prova.


Differenze con altre pratiche (in breve)

  • Mindfulness: allena la presenza momento per momento; il ThetaHealing è più diretto sulle convinzioni.
  • Ipnosi: condividono il rilassamento profondo, ma il ThetaHealing resta dialogico e simbolico, senza induzioni formali.
  • Coaching: è orientato all’azione; il ThetaHealing scende più in profondità emotiva per sostenere poi l’azione.

Come valuto i risultati (criteri concreti)

  • Qualità del sonno e del respiro nei giorni successivi.
  • Riduzione dell’autocritica in situazioni stressanti.
  • Aderenza a 1–2 micro-azioni concordate.
  • Allineamento tra ciò che senti e ciò che fai nelle relazioni importanti.

Nota etica e “Nota 2025”

  • Non prometto miracoli. Prometto presenza, metodo e chiarezza.
  • Se cerchi un orientamento iniziale gratuito, questo è il posto giusto: prenota qui.
  • Nota 2025: aggiornerò questa pagina se usciranno studi o linee guida utili per una valutazione più informata.

Fonti e riferimenti (per approfondire autonomamente)

  • Risorse introduttive su ThetaHealing (panoramiche e critiche) reperibili online.
  • Testimonianze ed esperienze personali sono soggettive: trattale come spunti, non come prove.
    Per conoscere meglio il mio lavoro e leggere altri articoli su consapevolezza e relazioni: beatricelencioni.itContatti

Invito gentile: da dove vuoi cominciare?

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