Beatrice Lencioni Counselor a Torino

Counseling familiare: separarsi senza distruggersi

Beatrice Lencioni

Quando una coppia decide di separarsi, spesso lo fa nel momento peggiore: quando la comunicazione è ormai interrotta, quando le emozioni dominano la scena, quando ognuno sente di aver subito un torto e cerca giustizia a modo suo. Eppure, proprio in questo tempo così delicato, si è chiamati a fare scelte decisive. Bisogna stabilire dove vivranno i figli, come verranno gestite le spese, chi resterà nella casa coniugale. Decisioni concrete che rischiano di essere prese sotto l’effetto della rabbia, dell’orgoglio, del senso di fallimento.

Quando l'ostilità prende il sopravvento

Chi ha vissuto una separazione sa quanto può essere difficile mantenere la lucidità. Ogni parola sembra una provocazione, ogni gesto può riaprire ferite. In molti casi, il bisogno di dimostrare di avere ragione prevale sull'interesse comune. E quando ci sono figli di mezzo, il rischio più grande è che diventino spettatori e vittime di una guerra tra adulti.

La separazione non è solo la fine di una relazione di coppia: è una riorganizzazione profonda della vita familiare. Eppure, raramente si hanno gli strumenti emotivi e comunicativi per affrontarla in modo costruttivo.

La necessità di un nuovo sguardo

E se invece di chiedersi “chi ha sbagliato di più?” ci si chiedesse “come possiamo affrontare questo momento nel modo migliore per tutti?”? Questo cambio di prospettiva non è semplice, ma è possibile. E spesso richiede l'aiuto di una figura esterna, che non prende posizione ma guida il dialogo in una direzione nuova.

Qui entra in campo il counseling familiare, un percorso che aiuta le coppie a sciogliere i nodi della conflittualità e a riprendere in mano la capacità di dialogare, anche se il legame sentimentale si è interrotto.

Cos'è il counseling familiare (e cosa non è)

Il counseling familiare non è una terapia, non è un processo legale, e non ha lo scopo di far tornare insieme chi ha deciso di separarsi. Al contrario, parte dal presupposto che la separazione sia un fatto in corso, e che vada affrontata con cura e rispetto, soprattutto quando ci sono figli.

Il ruolo del counselor è quello di accompagnare i partner a rinegoziare i loro accordi, ristabilendo una comunicazione funzionale e orientata al futuro. Non è un giudice, non prende decisioni al posto loro, ma facilita il confronto affinché possano tornare a collaborare, anche da separati.

Un aiuto per diventare "genitori uniti"

Un tempo si era partner, amanti, complici. Poi qualcosa si è rotto. Ma se ci sono figli, si rimane comunque genitori. E la genitorialità non finisce con la relazione di coppia.

Il dolore della separazione può rendere difficile riconoscere l'altro come un alleato. Ma il benessere dei figli dipende in gran parte dalla qualità della relazione che i genitori riescono a mantenere, anche dopo la separazione.

Il counseling familiare ha come obiettivo proprio questo: aiutare a ricostruire un ponte comunicativo, affinché i genitori possano affrontare insieme le scelte importanti, mantenendo una base di fiducia e rispetto reciproco.

Riconoscere la propria parte di responsabilità

Uno dei passaggi più difficili è smettere di puntare il dito. Quando si è feriti, si tende a colpevolizzare l'altro per tutto ciò che non ha funzionato. Ma la verità è spesso più complessa. Ogni relazione è fatta di dinamiche condivise, e riconoscere la propria parte di responsabilità non significa colpevolizzarsi, ma riappropriarsi della capacità di cambiare.

Nel counseling, questo processo avviene con delicatezza: attraverso il confronto, il racconto, l'ascolto attivo. Si impara a vedere le cose anche dal punto di vista dell'altro, ad accogliere emozioni che prima venivano rifiutate o negate. Questo non solo favorisce accordi più equi e duraturi, ma contribuisce a pacificare il vissuto emotivo della separazione.

Sciogliere il conflitto, non ignorarlo

La tentazione di evitare il confronto è forte. Molte coppie delegano le decisioni agli avvocati, sperando di cavarsela senza dover parlare. Ma il conflitto non affrontato tende a incancrenirsi. Ciò che non viene detto si trasforma in rancore, e la possibilità di una collaborazione futura si allontana.

Affrontare il conflitto in modo nuovo significa scegliere di non combattere più, ma di costruire. Il counselor offre uno spazio sicuro in cui questo può accadere. Uno spazio dove si possono esprimere emozioni senza paura di essere giudicati, e dove si può tornare a parlarsi come esseri umani prima che come ex.

Ritrovare la capacità di comprendersi

Separarsi non significa diventare nemici. Spesso, dopo mesi o anni di tensioni, si perde il ricordo di quando si riusciva a capirsi con uno sguardo. Ma quella capacità non è andata perduta per sempre. Con il giusto supporto, può riemergere.

Il counseling familiare aiuta a ritrovare un linguaggio comune, a distinguere tra le emozioni del passato e le esigenze del presente. Si lavora insieme per individuare soluzioni che non siano solo praticabili, ma anche sostenibili nel tempo. E soprattutto, si restituisce dignità al dialogo.

Quando chiedere un counseling familiare

Spesso si pensa che il counseling serva solo quando tutto è degenerato. In realtà, prima si comincia, meglio è. Rivolgersi a un* professionista quando la decisione di separarsi è ancora fresca permette di evitare l'accumulo di tensioni, malintesi e recriminazioni.

Anche se si è già intrapreso un percorso legale, il counseling può affiancarlo in modo utile. Non è un'alternativa, ma un'integrazione preziosa. Un modo per mettere al centro il benessere delle persone, prima degli aspetti formali.

La differenza tra separarsi e distruggersi

Separarsi è un atto di responsabilità, quando si riconosce che restare insieme non è più la strada giusta. Ma è possibile farlo con rispetto, con consapevolezza, con cura. Distruggersi, invece, significa lasciare che il dolore guidi ogni scelta, fino a dimenticare ciò che si è stati e ciò che si potrebbe ancora essere: due persone in grado di parlarsi, per il bene comune.

Il ruolo del counseling è proprio questo: aiutare la coppia a compiere questo passaggio. A ricordare che nonostante tutto, è possibile separarsi senza farsi a pezzi.

Un passo concreto per ritrovare equilibrio

Se ti trovi in un momento così complesso, sappi che non sei solo o sola. Puoi trovare il sostegno di chi, con competenza e umanità, ti accompagna verso un modo diverso di affrontare la fine di una relazione.

Puoi scoprire di più sul counseling familiare e il counseling relazionale visitando il sito di Beatrice Lencioni, oppure prenotare senza impegno un colloquio gratuito online per capire se è il percorso giusto per te. Se preferisci un primo contatto diretto, puoi scrivere attraverso il modulo contatti.

In questo momento, scegliere di chiedere aiuto è già un atto di cura verso te stess* e chi ti sta intorno.

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