Beatrice Lencioni Counselor a Torino

E se la confusione che senti fosse l’inizio di una rinascita?

Beatrice Lencioni

Quando la confusione bussa alla porta

C’è un momento in cui tutto sembra sfuggirci di mano. Le certezze che fino a ieri sembravano solide diventano fragili come vetro, e ci si ritrova in una nebbia in cui ogni passo è incerto. In quei momenti ci si chiede: “E adesso che faccio? È la fine di qualcosa?”. La verità, che spesso non vediamo subito, è che la confusione non segna una fine, ma un inizio. È come un’alba che ancora non ha i colori del giorno, ma che annuncia la vita che sta arrivando.

Non so se ti è mai capitato di sentirti come dentro un frullatore, con pensieri che si accavallano, scelte che non sai prendere e domande che non trovano risposte. Io ci sono passata più volte, e ogni volta ho scoperto che quel caos non era un nemico, ma un passaggio necessario per lasciare andare una parte di me che non serviva più e far spazio a qualcosa di nuovo.


La confusione non è la fine

Viviamo in una società che ci spinge ad avere sempre risposte chiare, programmi definiti, certezze a portata di mano. Per questo, quando arriva la confusione, la interpretiamo come un fallimento. Eppure, la confusione è semplicemente un segnale: ci sta dicendo che ciò che eravamo fino a ieri non ci basta più.

È come quando un serpente cambia pelle. Per un attimo rimane esposto, vulnerabile, senza la protezione che aveva sempre avuto. Quella fase è delicata, ma indispensabile. Così accade dentro di noi: quando sentiamo confusione, significa che la nostra pelle interiore si sta preparando a mutare.


Il significato nascosto della crisi

Molti autori, da filosofi a scrittori contemporanei, hanno descritto la crisi come un’occasione di trasformazione. Un articolo che ho letto recentemente su Psychology Today (in italiano riportato in diverse riviste di crescita personale) spiegava come il cervello, nei momenti di incertezza, si apra a nuove connessioni e possibilità. Non è quindi solo una fase emotiva, ma anche un processo creativo che ci permette di immaginare alternative.

La crisi è simile all’inverno: freddo, silenzioso, apparentemente sterile. Ma sotto la terra i semi si preparano alla primavera. Non vediamo ancora i frutti, ma il lavoro invisibile è già iniziato. La confusione è quel “sottoterra” dove le radici della nuova vita stanno crescendo, anche se a noi sembra solo buio.


Riconoscere i segnali della rinascita

Spesso non ci accorgiamo che la rinascita è già in corso. Ce ne rendiamo conto solo dopo, quando ci voltiamo indietro. Alcuni segnali, però, sono già visibili: la sensazione che ciò che prima funzionava non ti appartiene più, il disagio nel restare in situazioni che non senti tue, il desiderio di qualcosa che non sai ancora definire.

Sono come piccole crepe in un muro: non distruggono, ma fanno entrare luce. Se impari a leggerle, ti accorgi che non stai perdendo te stesso, stai solo lasciando emergere una parte nuova.


Il coraggio di restare nel mezzo

La parte più difficile è resistere alla tentazione di scappare via. Quando si è in confusione, si cerca subito una soluzione rapida: cambiare lavoro, chiudere una relazione, buttarsi in un nuovo progetto senza pensarci. Ma la vera trasformazione richiede tempo.

Restare nel mezzo significa accettare di non avere tutte le risposte subito. È un atto di coraggio, perché implica fidarsi del processo. Una volta una mia cliente mi disse: “Mi sento sospesa come in un ponte, non vedo ancora l’altra sponda, ma so che dietro non posso tornare”. Ecco, restare su quel ponte senza fuggire è già un segno di forza.


Come accogliere il cambiamento

Accogliere il cambiamento non significa avere un manuale pronto all’uso, ma imparare a creare spazi di ascolto. Ognuno trova il proprio modo: c’è chi scrive un diario per dare voce ai pensieri, chi medita qualche minuto al giorno, chi sceglie di farsi accompagnare in un percorso di counseling.

Se senti che questa fase ti pesa più del previsto, sappi che non sei solo o sola. A volte, avere qualcuno che ti ascolta senza giudizio fa la differenza. È per questo che offro la possibilità di un colloquio gratuito: uno spazio sicuro per mettere ordine tra le tue emozioni e capire cosa sta davvero succedendo dentro di te. Se vuoi saperne di più sul mio percorso e sul mio modo di lavorare, puoi visitare la pagina principale del mio sito o contattarmi direttamente dalla sezione contatti.


Un nuovo sguardo su di te

Dopo la confusione, arriva un momento in cui inizi a riconoscerti di nuovo. Ma non sei la stessa persona: sei qualcuno che ha fatto spazio a parti nuove, che ha lasciato cadere vecchie maschere e aspettative. Ti accorgi che alcune relazioni non ti appartengono più, che certe abitudini ti stanno strette, che desideri cose diverse.

È un po’ come guardarsi allo specchio e notare che gli occhi hanno una luce diversa. La rinascita non è mai rumorosa: arriva in punta di piedi, ma cambia tutto. E la cosa più bella è che non si tratta di diventare qualcun altro, ma finalmente di essere pienamente te stesso o te stessa.


La confusione come soglia di rinascita

Se stai vivendo confusione, non temere: non è un segnale che hai perso la strada, ma che stai tracciando la tua. È il passaggio che ogni crescita autentica richiede.

La prossima volta che sentirai di non avere risposte, prova a ricordarti questa immagine: sei come un seme che, nel buio della terra, non sa ancora che presto diventerà albero. La confusione è il buio, la rinascita è la luce che verrà.

E se invece di spaventarti, cominciassi a fidarti di questo processo?


Vuoi parlarne insieme? Ti invito a fare il primo passo e prenotare un colloquio gratuito. Potrebbe essere il modo più semplice per scoprire che non sei solo o sola in questa fase e che dalla confusione può davvero nascere la tua nuova vita.

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