L’AI ti ascolta, ma ti comprende davvero? La differenza tra un algoritmo e il calore umano
Beatrice LencioniCondividi
Sommario: Sempre più persone si rivolgono all'Intelligenza Artificiale per sfogarsi o cercare consigli emotivi, attratte dalla sua disponibilità immediata e dall'assenza di giudizio. Tuttavia, l'AI simula l'empatia senza poterla provare realmente: manca del vissuto, del linguaggio del corpo e della connessione energetica. Il counseling relazionale offre quello che nessun chatbot può dare: uno spazio di ascolto autentico, dove la presenza umana trasforma la comprensione in crescita personale.
"Ho litigato con il mio partner, cosa devo fare?". Fino a qualche anno fa, questa domanda la rivolgevamo a un amico fidato davanti a un caffè in Piazza Vittorio, o magari a un diario segreto. Oggi, sempre più spesso, la digitiamo nella chat di un'Intelligenza Artificiale.
Non c'è nulla di male nell'ammetterlo. Capita a molti, soprattutto ai più giovani, di cercare conforto in un'interfaccia digitale.
Perché ci confidiamo con uno schermo e cerchiamo supporto nell'AI?
Perché lo facciamo?
- È sempre disponibile: Alle tre di notte, quando l'ansia non ti fa dormire, l'AI risponde in un secondo.
- Non giudica: Un algoritmo non alza il sopracciglio, non ti dice "te l'avevo detto" e non si stanca dei tuoi dubbi.
- Dà ordine al caos: Spesso rielabora i nostri pensieri confusi in liste puntate chiare e razionali.
Tuttavia, c'è un confine sottile tra l'usare uno strumento per riordinare le idee e cercare in esso un calore che non possiede.
L’illusione dell’empatia digitale e i limiti dell'algoritmo
Quando un chatbot risponde "Mi dispiace che tu ti senta così", sta eseguendo un calcolo probabilistico. Ha analizzato milioni di conversazioni umane e ha imparato che, dopo una frase triste, quella è la risposta statisticamente più appropriata.
Ma l'empatia è statistica? Assolutamente no.
L'ascolto empatico – quello vero, che pratico quotidianamente nel mio studio di Torino – è fatto di sfumature che nessun software può replicare:
- Il silenzio: A volte, il momento più importante di un colloquio è quando non si dice nulla. Un'AI riempie il vuoto con parole; un essere umano riempie il vuoto con la presenza.
- Il linguaggio del corpo: Un counselor percepisce la tua tensione dal modo in cui ti siedi, dal respiro che cambia, dallo sguardo che sfugge.
- La risonanza emotiva: Io posso capire il tuo dolore perché, come essere umano, ho provato dolore. Un algoritmo "sa" cos'è la tristezza come definizione, ma non ne ha mai sentito il peso nello stomaco.
Nota importante: L'Intelligenza Artificiale è uno strumento straordinario per organizzare informazioni o brainstorming, ma quando si tratta di emozioni, rischiamo di ricevere risposte "corrette" ma "fredde", che non toccano la radice del problema.
Differenze tra Intelligenza Artificiale e Counseling Relazionale a Torino
Molti si chiedono: "Qual è la differenza pratica tra sfogarmi con ChatGPT e venire da te?".
Ecco una mappa per orientarsi nelle relazioni d'aiuto:
| Caratteristica | Chatbot / AI | Counselor Relazionale |
|---|---|---|
| Disponibilità | Immediata (24/7) | Su appuntamento (tempo dedicato) |
| Approccio | Logico, basato su dati | Empatico, basato sull'esperienza umana |
| Obiettivo | Risolvere il problema (Answer) | Comprendere la persona (Growth) |
| Responsabilità | Nessuna | Etica e professionale |
L'AI ti dà una risposta; il counseling è a tuo servizio per trovare la tua risposta.
Il bisogno di tornare al Noi e superare la solitudine digitale
Dietro lo schermo c'è spesso un bisogno profondo di essere visti. La tecnologia ci illude di essere connessi, ma la solitudine digitale è un fenomeno reale e in crescita, anche qui a Torino, una città che a volte può sembrare frenetica e dispersiva.
Nel mio lavoro di Counselor Relazionale, incontro persone che non cercano qualcuno che risolva la loro vita con un clic, ma qualcuno che sia disposto a camminare al loro fianco nel disordine delle emozioni umane.
Se senti che le risposte pre-confezionate non ti bastano più, forse è il momento di provare un'esperienza diversa. Non serve essere "malati" per aver bisogno di ascolto; serve solo essere umani.
FAQ: Domande frequenti su ascolto e supporto
L'AI può sostituire uno psicologo o un counselor?
No. L'AI può fornire informazioni psico-educative generiche, ma non può sostituire la relazione terapeutica o di counseling, che si basa sulla connessione umana, sull'intuizione e sulla gestione complessa delle emozioni nel "qui e ora".
È sbagliato usare l'AI per sfogarsi?
Non è sbagliato se usato come diario interattivo o per chiarirsi le idee momentaneamente. Diventa problematico se sostituisce le relazioni reali o se si cerca nell'AI una validazione emotiva profonda che non può dare.
Come funziona un primo colloquio di counseling?
A differenza di una chat, è un incontro (online o dal vivo a Torino) dove ci conosciamo. Non ci sono protocolli rigidi: mi racconti cosa stai vivendo e capiamo insieme se posso essere la persona giusta per supportarti.
Vuoi sperimentare la differenza tra un algoritmo e un ascolto reale?
Il mio approccio mette te al centro, non i dati.
Se questo articolo ti ha fatto riflettere, ti invito a prenotare un colloquio conoscitivo gratuito. Parliamone a voce, da essere umano a essere umano.
Ultimo aggiornamento: 24 Novembre 2025
Autore: Beatrice Lencioni